Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

martedì 20 dicembre 2011

Disguidi astronomici in rima

Fino alla seconda metà del XVI secolo in Europa era usato il Calendario giuliano; messo a punto da Sosigene di Alessandria e promulgato, appunto, da Giulio Cesare nel 46 a.C. Tale calendario aggiunge ogni 4 anni un giorno ai 365 consueti, in questo modo accumula rispetto l'anno tropico un ritardo di circa 11 minuti e 14 secondi. Sembra poco, ma già nel XIV secolo si erano accumulati svariati giorni di ritardo, e nel XXVII canto del Paradiso Dante parla di questo disguido (versi 142-143):

« Ma prima che gennaio tutto si sverni
per la centesma ch'è là giù negletta,
raggeran sì questi cerchi superni» .

Fu così che nel 1582, per evitare di celebrare la Pasqua in estate, Gregorio XIII istituì una commissione che, sulla base delle misurazioni effettuate da Niccolò Copernico, riformò il calendario arrivando, appunto al Calendario gregoriano. Per modificare la durata dell'anno si agì sui bisestili: sarebbero stati tali tutti quelli divisibili interamente per 4, come prima, ma di questi i multipli di 100 sarebbero dovuti esserlo anche di 400. Quindi il 1700, 1800, 1900 non furono bisestili, mentre continuarono ad esserlo il 1600 ed il 2000. Così ogni 400 anni ci sono 97 bisestili anziché 100, l'anno gregoriano risulta perciò essere 3/400 di giorno (10 minuti e 48 secondi) più corto di quello giuliano. Si ha un eccesso di 26 secondi ogni anno: nel 4905 ci toccherà sopprimere un giorno.

Nessun commento:

Posta un commento