Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

lunedì 24 settembre 2012

Legumi ve bene lo stesso?

Durante i Vespri siciliani, per individuare i francesi che si nascondevano trai contadini, si mostravano ai sospetti dei ceci (cìciri in siciliano) e si chiedeva loro cosa fossero, quelli che rispondevano "sciscirì" venivano subito uccisi. Tale stratagemma prende il nome di shibboleth (spiga, in ebraico) e sta ad indicare una parola od un'espressione che molto difficilmente può esser pronunciata da chi parla un'altra lingua o dialetto.
Viene riportato per la prima volta nel Libro dei Giudici (12, 5-6), dove si narra della guerra tra Galaaditi ed Eframiti; questi ultimi dopo la sconfitta tentavano di scappare attraversando il Giordano ed a costoro si chiedeva di pronunciare shibboleth (la pronuncia è più o meno "scibbolet"), gli Eframiti però non riuscivano a pronunciare il suono "sc", producendo perciò "sibbolet" e potevano essere così individuati.
Altri esempi di shibbolet sono la parola "lollapalooza" (qualcosa di straordinario) usata dagli statunitensi in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale; poiché i giapponesi non avendo la "l" la pronunciavano "rorraparuza" od il nome della cittadina neeralndese Scheveningen (sopra c'è la Vista del mare a Scheveningen di Van Gogh e da questa città prende il nome una variante della famosa Difesa siciliana, nota apertura scacchistica) difficile da pronunciare correttamente perfino dai vicini tedeschi.
Pur non essendo un vero e proprio shibboleth la frase ceca "Strč prst skrz krk" (infila il dito in gola) è un vero e proprio scioglilingua essendo una frase di senso compiuto totalmente priva di vocali.

Da I Vespri siciliani di Steven Ruciman.

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