Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

mercoledì 8 agosto 2012

Spia catturata causa calvizie

Oltre alla crittogafia, per trasmettere messaggi segreti venne sviluppata la steganografia; la differenza princiale tralle due consiste nel fatto che mentre la prima non mira a nascondere il messaggio in sé ma il suo significato, l'altra tende a rendere introvabile il testo stesso.
I primi esempi europei di steganografia risalgono all'antica Grecia: Erodoto riporta la storia di Istieo che nel V secolo a.C. voleva incoraggiare Aristagora di Mileto a ribellarsi al re persiano Serse; per fargli giungere le relative istruzioni in modo sicuro, rasò i capelli di un corriere, scrisse il messaggio sulla testa di quest'ultimo, attese che i capelli ricrescessero e lo inviò da Aristagora. Evidentemente non avevano una gran fretta.
I cinesi, invece, evidentemente non avevano molto buon gusto ma di sicuro più fretta: scrivevano i messaggi su striscioline di seta, le appallottolavano, le ricoprivano di cera e le ingoiavano.
Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. riporta di un inchiostro trasparente, ricavato dal lattice di titimabo, che diventava marrone sottoposto ad una lieve fonte di calore.
Nel XVI secolo Giambattista Della Porta inventò un modo per comunicare con un uovo sodo: 30 grammi di allume in mezzo litro d'aceto, con i quali si produce un liquido che non lascia traccia sul guscio ma, sbucciato l'uovo, la scritta appare sull'albume solido.
Uno degli ultimi esempi di steganografia furono i microdot, un procedimento fotografico, sviluppato dai tedeschi nell'ultima guerra mondiale, grazie al quale si trasforma una pagina scritta a macchina in una macchia con un diametro inferiore al millimetro, che quindi poteva essere nascosto nel puntino  d'una "i" in un messaggio banale.

Da Codici & segreti di Simon Singh

Nessun commento:

Posta un commento