"Come gonfio pallon che spesso balza/ Quando è caduto, e vien gettato al piano/ O che talor verso le stelle incalza/ Di esperto giocator possente mano,/ E da tal forza spinto assai s'inalza/ Verso del cielo, ed il fermarsi è vano,/ Perché alla terra alfin torna repente/ Precipitevolissimevolmente."
Questi versi sono dal III canto della Cortona Convertita di Francesco Moneti.
In quest'opera del 1677 nasce quella ched è ritenuta, a torto, la parola più lunga dell'italiano. Nonostante le sue 26 lettere, infatti, non è che terza, con 27 lettere a parimerito ci sono Incontrovertibilissimamente, Particolareggiatissimamente e Sovramagnificentissimamente (citata da Dante nel De vulgari eloquentia) e con 28 lettere vince Anticostituzionalissimamente (affiancata, ad onor del vero, dal neologismo Promiscuomiscenziosamente cioè mischiare, mettere in disordine di proposito).
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