Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

venerdì 16 marzo 2012

Per chi suona la campana...

Quando verso la fine del XIV si cominciò ad adoperare l'artiglieria in battaglia, essa era fusa quasi esclusivamente in bronzo, essendo la fusione del ferro ancora piuttosto oscura. Il rame e lo stagno necessarii all'amalgama di bronzo erano però molto costose e per molti paesi difficili da reperire date le reciproche ostilità. Tale stato di cose portò al cosiddetto "diritto alle campane". In un manoscritto inglese del XVI secolo si legge che "i maestri artiglieri e la loro compagnia avranno le migliori campane del paese conquistato". Mentre nell'esercito francese il Gran maestro dell'artiglieria poteva prendere i cannoni, le campane e gli utensili di rame ed ottone di qualsiasi città conquistata.
Qualche volta però alla causa bellica era sacrificata ben più di qualche campana.
Nel 1511 i Bentivoglio strapparono Bologna allo Stato Pontificio. Sulla facciata della basilica di San Petronio si trovava allora una statua di bronzo, raffigurante papa Giulio II, realizzata da Michelangelo nel 1507. Questa fu quasi subito strappata dalla basilica, gettata in piazza e ridotta in frantumi; i rottami furono inviati ad Alfonso I d'Este, terzo duca di Ferrara, il quale ne fece un cannone chiamato in onore del papa la "Giulia".

Da Vele e cannoni, pag. 16 e Gun-Funders di C. Ffoulkes, pag. 26.

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