Uno stereotipo abbastanza comune in Europa come negli Stati Uniti vuole che gli asiatici si rassomiglino tutti. Sarà. Comunque un mandarino della Cina pre Mao, venuto in Europa, ebbe a dire, una volta tornato in patria: "Gli europei sono tutti uguali, nei vestiti, nei volti. Se non fosse per la cravatta che portano al collo, non si riuscirebbe a distinguerli".
Fortunatamente per noi come diceva Oscar Wilde "Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita".
Dal Dizionario della moda, di Guido Vergani, pag. 293
Egregio Gran Maestro, questa è la prima volta che contribuisco alla lavagna del magnifico sito delle Nove Porte. Non mi dilungo in complimenti che comunque sono più che dovuti e passo subito all'argomento in oggetto. La sua idea di un laboratorio sui nodi di cravatta è fantastica e spero che si realizzi; spero anche che l'evento sia aperto anche ai visitatori dell'ordine.
RispondiEliminaCon l'occasione volevo segnalare un libro la cui edizione originale inglese avevo avuto tra le mani mesi fa e che ho scoperto essere stato tradotto presso Bompiani già nel 2000 e riedito di recente: 85 modi di annodare la cravatta, Fink Thomas & Mo Yong
L'interesse del libro sta nell'approccio del tutto originale; gli autori sono infatti due fisici (come me), i quali sostengono di aver affrontato il problema del nodo di cravatta dal punto di vista formale (in senso matematico) e di aver quindi trovato gli 85 modi "irriducibili" per annodare una cravatta: "irriducibili" vuol dire che qualsiasi altro nodo esistente è una variazione di uno degli 85.
Benchè mi renda conto che l'argomento possa sembrare poco cavalleresco e ancor meno elegante, i due autori non sono così freddi come sembra: ogni nodo viene infatti descritto anche dal punto di vista estetico e i "migliori" sono anche realizzati e fotografati con cravatte
(rigorosamente inglesi)dello stesso peso e spessore, permettendo così un immediato giudizio estetico prima ancora di provare un nuovo nodo personalmente.
Per me, appassionato di cravatte, ma ahimé limitato (anche per pigrizia) e spesso insoddisfatto del classico "four in hands"
(per inciso il libro spiega anche l'etimologia dell'espressione, tradotta correttamente come "tiro a quattro") è stata una piacevole sorpresa. Sto attivamente sperimentando nuovi nodi quali il Pratt o il Victory
Spero che la citazione sia di interesse per Lei e per tutti e Le porgo cordiali auguri di buon anno.
Cavallerescamente
Luciano Maria Barone