Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

mercoledì 14 marzo 2012

Magari gli africani si distinguono...

Uno stereotipo abbastanza comune in Europa come negli Stati Uniti vuole che gli asiatici si rassomiglino tutti. Sarà. Comunque un mandarino della Cina pre Mao, venuto in Europa, ebbe a dire, una volta tornato in patria: "Gli europei sono tutti uguali, nei vestiti, nei volti. Se non fosse per la cravatta che portano al collo, non si riuscirebbe a distinguerli".
Fortunatamente per noi come diceva Oscar Wilde "Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita".

Dal Dizionario della moda, di Guido Vergani, pag. 293

1 commento:

  1. Egregio Gran Maestro, questa è la prima volta che contribuisco alla lavagna del magnifico sito delle Nove Porte. Non mi dilungo in complimenti che comunque sono più che dovuti e passo subito all'argomento in oggetto. La sua idea di un laboratorio sui nodi di cravatta è fantastica e spero che si realizzi; spero anche che l'evento sia aperto anche ai visitatori dell'ordine.
    Con l'occasione volevo segnalare un libro la cui edizione originale inglese avevo avuto tra le mani mesi fa e che ho scoperto essere stato tradotto presso Bompiani già nel 2000 e riedito di recente: 85 modi di annodare la cravatta, Fink Thomas & Mo Yong
    L'interesse del libro sta nell'approccio del tutto originale; gli autori sono infatti due fisici (come me), i quali sostengono di aver affrontato il problema del nodo di cravatta dal punto di vista formale (in senso matematico) e di aver quindi trovato gli 85 modi "irriducibili" per annodare una cravatta: "irriducibili" vuol dire che qualsiasi altro nodo esistente è una variazione di uno degli 85.
    Benchè mi renda conto che l'argomento possa sembrare poco cavalleresco e ancor meno elegante, i due autori non sono così freddi come sembra: ogni nodo viene infatti descritto anche dal punto di vista estetico e i "migliori" sono anche realizzati e fotografati con cravatte
    (rigorosamente inglesi)dello stesso peso e spessore, permettendo così un immediato giudizio estetico prima ancora di provare un nuovo nodo personalmente.
    Per me, appassionato di cravatte, ma ahimé limitato (anche per pigrizia) e spesso insoddisfatto del classico "four in hands"
    (per inciso il libro spiega anche l'etimologia dell'espressione, tradotta correttamente come "tiro a quattro") è stata una piacevole sorpresa. Sto attivamente sperimentando nuovi nodi quali il Pratt o il Victory

    Spero che la citazione sia di interesse per Lei e per tutti e Le porgo cordiali auguri di buon anno.

    Cavallerescamente

    Luciano Maria Barone

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