Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

sabato 27 agosto 2011

Sarà pure bello... ma è così lontano

Giovacchino Rossini, come riporta anche Stendhal, era molto pigro. Nell'inverno del 1813 si trovava a Venezia per comporre il Il signor Bruschino, o sia il figlio per azzardo, ma facendo molto freddo componeva a letto per non doversi alzare ad accendere il fuoco. Finito il duetto gli sfuggì il foglio di mano che finì sotto il letto. Tentò allora di recuperarlo tirando fuori un braccio ma non vi riuscì e sentendo freddo si ravvolse nella coperta dicedo a se stesso: "Riscriverò quel duetto, nulla di più facile; lo ricordo benissimo". Dopo un quarto d'ora tuttavia non tornandogli le note alla mente esclamò ridendo "Sono uno sciocco; farò un altro duetto. I compositori ricchi avranno il fuoco acceso nelle loro camere, io non mi affanno a raccattare i duetti che cadono: inoltre è di cattivo augurio". Mentre finisce questa nuova composizione entrò in camera un suo amico, al quale fu fatto raccogliere il foglio caduto. Costui fece, però, notare a Rossini come il primo duetto fosse migliore del secondo, troppo rapido ed allegro. Nulla di più facile: il secondo duetto divenne un terzetto e la mattinata di lavoro non andò sprecata!

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